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davideloperfido97

Piccole acque e trote fario selvatiche: come insidiarle, attrezzatura e mimetismo.

Acqua limpida, vegetazione abbondante e pesci scaltri; la pesca alla trota in piccoli riali o torrentini di frequente può regalare soddisfazioni che vanno oltre la ricerca della taglia o del pesce di stazza. Spesso sembra quasi impossibile che pesci da 25-30 centimetri riescano a prosperare in pozze e correnti anche quando l’acqua tocca livelli minimi, eppure basta quel sasso laterale che vada a creare un minimo di tana e spesso la trota si trova lì sotto in attesa di insetti o altro portato dalla corrente.

Come approcciare quindi questo tipo di ambienti e con quale attrezzatura e tattiche andare a insidiare le piccole trote selvatiche?


Se possiamo affermare con quasi assoluta certezza che oramai nel 2022 tutti i fiumi e torrenti di fondovalle sono stati battuti quasi metro per metro, lo stesso non vale per riali di montagna e piccoli torrenti, molti dei quali sono vergini a causa dell’ambiente estremamente selvatico e impervio, spesso poco accessibili anche a causa della vegetazione.


Proprio per questo motivo la nostra attrezzatura dovrà essere ridotta al minimo e molto leggera, sia che si parli di pesca a spinning sia che andremo alla ricerca delle fario usando la tecnica della pesca a mosca secca o ninfa.

Per praticità ho suddiviso per periodi stagionali, in quanto la temperatura dell’acqua ed altri fattori come la disponibilità di cibo e la frega andranno ad influenzare di non poco il comportamento dei pesci.


Apertura e tarda primavera


Vestiario: La temperatura dell’acqua nei piccoli rii subito dopo l’apertura risulta ancora parecchio bassa e anche se non ovunque, spesso un paio di stivali o waders sono indispensabili per non trovarsi in difficoltà. Essendo la portata d’acqua parecchio ridotta, un paio di waders cosciali (meglio con scarpone) saranno sufficienti per spostarsi agevolmente; c’è poi chi li preferisce in neoprene per l’isolamento dal freddo e chi invece opta per dei normali waders abbinando un termico di buona qualità, che si renderà essenziale anche per il busto.


Sopra il termico io indosso sempre una maglia a maniche lunghe ed una felpa non troppo spessa per essere più agile durante l’azione di pesca, oltre ad una giacca tecnica, un berreto di lana ed uno scaldacollo nelle giornate con temperature più rigide. Ricordo che spesso le trote tendono a vederci sulle sponde quindi è indispensabile evitare i colori troppo accesi e restare sul mimetico, imitando le sfumature dell’ambiente circostante.


Attrezzatura ed azione di pesca: All’inizio della primavera le trote tendono a restare nelle tane vista la scarsità di schiuse di insetti e di cibo, vista la temperatura ancora molto rigida. Per questo motivo l’azione di pesca dovrà svolgersi facendo lavorare le esche nel modo più lento e naturale possibile, sia che si peschi a spinning sia che si peschi a mosca (durante questo periodo, tranne rare eccezioni, a ninfa). Pescando a spinning a inizio stagione mi hanno sempre premiato le gomme, piccole imitazioni di vermi (ottimo il gulp della berkley nelle colorazioni naturali) o camole, che tendo ad abbinare ad una testina con piombo (0,8-1g) nascosto sull’amo per favorire un’azione di pesca il più naturale possibile. Il tutto abbinato ad un monofilo dello 0.18-0.20, una canna da ultralight molto corta per spostarsi agevolmente tra le frasche e la vegetazione e un mulinello taglia 1500-2000. A ninfa invece opto solitamente per ninfe medio/piccole, sulla misura del 16/14, ed in base alle situazione ed alla determinata giornata decido quali usare. Spesso ad inizio stagione i cappotti non sono infrequenti ma con una buona dose di pazienza, discrezione nell’avvicinarsi alla pozza e la giusta azione di pesca (sondando per bene ogni possibile tana) è possibile catturare anche in piccoli ambienti pesci che escono dal periodo di riproduzione.




Estate ed inizio autunno


Archiviato il periodo primaverile, il sole inizia a scaldare con una certa regolarità andando a modificare interamente i ritmi vitali di insetti, pesci e di un po’ tutto l’ecosistema del piccolo torrente.


Vestiario: E’ prassi che durante il periodo estivo molti pescatori approfittino della calura cittadina o di pianura per rifugiarsi nel sottobosco dove scorrono i rii target di questo articolo, e dove si viene a creare una serie di variabili per le quali il microclima è gradualmente più fresco.


L’incanalarsi dell’aria tra le rocce, il bosco che crea riparo dal sole e la frescura dell’acqua andranno a rendere le nostre uscite sicuramente meno bollenti di pescate in torrenti di fondovalle dove il sole sopratutto nelle ore centrali della giornate può rendere molto più improduttivo ogni nostro tentativo e decisamente più pigre le trote nel mordere le nostre esche.

Durante le mie uscite nei piccoli torrenti, specialmente se coperti da vegetazione, io uso solitamente oltre a un paio di waders ben traspiranti (per non ritrovarmi a sudare come un maratoneta, con la lingua penzoloni) ed una camicia di cotone per trovarmi anche più al riparo da rovi, ortiche ed insetti che con il caldo abbondano specialmente nei posti più wild. Non posso negare che sopratutto negli spot più piccoli e durante le giornate più calde non disdegno un semplice scarpone da montagna con un calzino lungo (per intenderci, tipo da calciatore) che mi tenga coperto fin sopra il ginocchio; è un metodo abbastanza alla buona ma che mi permette di restare al fresco non essendo un amante del caldo eccessivo. Un cappello con visiera o del tipo alla Indiana Jones ed un paio di ottimi occhiali polarizzati andranno a completare il nostro outfit da esplorazione.


Attrezzatura ed azione di pesca: I piccoli ambienti, pur se più temperati di altri torrenti con portata più considerevole, quando il sole e le belle giornate diventano una costante diventano un pullulare quasi continuo di vita.

L’acqua si riscalda e le trote diventano più propense a cacciare anche fuori dalle tane, anche se non dobbiamo dimenticare l’importanza del mimetismo in questo periodo. Difatti se ci approcciamo allo spot con irruenza e senza accortezza ogni trota presente in quel punto andrà in allarme, e difficilmente andremo ad effettuare catture.


Ricordiamoci sempre di arrivare sulle pozze risalendo il torrente e non scendendo, dato che le trote (specie in caccia) hanno la testa rivolta verso monte per non farsi sfuggire nessun possibile pasto; nel momento in cui faremo capolino su una pozza da sopra ci vedranno e vanificheremo l’azione di pesca.

Con l’acqua più calda dunque le trote saranno stimolate a muoversi maggiormente; in quanto il metabolismo sarà più veloce e saranno portate a consumare più cibo, sorprendendoci con attacchi fulminei e decisi sulle nostre esche.


A spinning vanno benissimo tutte le esche che riescano a lavorare in poca acqua (dato che ve ne sarà meno della primavera, ed alcune pozze saranno ridotte all’osso). Alcuni esempi sono i martin nelle misure 3-4 colorazione vespa rosso o giallo, che fin da bambino in questa tipologia di ambienti mi hanno dato grosse soddisfazioni, oppure i blasonati mepps 0-1 sempre stando nella categoria cucchiaini rotanti. E’ possibile utilizzare piccoli minnow dove vi sia sufficente portata d’acqua, nelle misure da 3 fino a 5 cm capita di assistere ad attacchi di trotelle fameliche di poco più grandi delle esche!

Fra i migliori non posso non citare i d-compact di casa Smith, concepiti appositamente per la pesca in ambienti ristretti, o gli intramontabili rapala countdown o floating nelle misure minori.


Per quanto riguarda la pesca a secca e a ninfa dovremmo munirci di una canna abbastanza corta, qualora lo spot fosse molto infrascato, da 6.3 a 7.6 piedi di lunghezza sono ottimi compromessi. Come coda io sono solito usare una 3-4 in base alla pesca che devo fare, e come tip finale un 0.14/0.16. Come secche se le trote bollano può andare bene pressochè qualunque cosa, la competizione alimentare è molto alta in questo periodo dell’anno e se il pesce si trova in caccia non sarà difficile vederlo salire sulle mosche.

Invece come ninfe (non sono un purista della pesca a secca, non me ne vogliate ma trovo la pesca a ninfa per molti versi affascinante e poetica) sono solito restare su imitazioni di mayfly o caddis nelle misure 14 o 16.


Negli ultimi anni sta entrando in voga anche il cosidetto “spinfly”, un’ibridazione fra la pesca a mosca e lo spinning, dove a una normale canna da ultralight con mulinello di piccola taglia vengono abbinate ninfe di fantasia di taglia maggiore di quelle utilizzate nella pesca a mosca; non ho avuto modo di provare questa tecnica ( il 99% delle mie uscite in torrente oramai le faccio a ninfa o a secca), però pare sia molto catturante ed efficace in piccoli rivi come anche in torrenti con più portata.

 

Osservazioni finali


Spesso questo tipo di ambienti subisce in alcuni periodi dell’anno importanti cali del livello dell’acqua, specie negli ultimi anni a causa di pioggie sempre meno frequenti e indiscriminati e dannosi prelievi in favore dell’agricoltura.

Se poi andiamo ad aggiungere inquinamento e predatori come uccelli ittiofagi spesso le popolazioni locali di trote selvatiche sono sempre più in pericolo e, proprio per questo motivo, è necessario attuare una politica di no kill e rispetto del pesce e dell’ambiente assoluto. Non dimentichiamoci di bagnarci le mani prima di toccare le nostre amiche pinnute (data la taglia spesso non serve nemmeno toccarle per togliere loro l’amo) e di continuare a conservare nel migliore di modi i piccoli rii e torrenti, perchè possano continuare a essere casa di trote, insetti, uccelli ed anfibi!


 























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