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  • Filippo Betti

Ricerca dello spot e calata nel carpfishing


Foliage lungo la riva del lago

Osservare, ascoltare e pensare saranno le skills su cui più vi concentrerete durante la vostra sessione, dal momento in cui caricherete la vostra macchina sino al vostro ritorno a casa. La notte prima di partire non vi addormenterete con facilità perché la vostra mente stara viaggiando verso chissà quali pensieri e vi proporrà una miriade di domande, soprattutto se la vostra destinazione prevedrà acque a voi ancora sconosciute: prenderò pesci? Quale sarà la taglia massima? Che esche porto con me? In che orari si alimenterà il pesce? Preferiranno le spezie o gusti più armoniosi e fruttati? Il fondo sarà fangoso?...

Se vi state approcciando ad un nuovo lago, senza aver preventivamente pasturato un determinato punto, il mio primo consiglio è di osservarlo, spendete del tempo per guardare il lago, notate la conformazione del territorio circostante (solitamente a ridosso di un pendio il lago presenterà scalini, mentre in punti dove il terreno sarà più pianeggiante anche il lago tenderà a seguire quest’andatura), prestate attenzione a profondità, punti dove il sole concentra maggiormente il suo calore e altri dove magari risulta esser più ombreggiato, considerate la presenza di canneti, alberi in acqua ed insenature, immaginate dove i pesci potrebbero stazionare cercando riparo e pescateci vicino. Prestate poi particolare attenzione a qualsiasi segno di attività del pesce, salti, bolle e se possibile la presenza di cozze rotte o gusci di gamberi sul fondo, questi potrebbero essere chiari segni di presenza ed attività delle carpe.

Eseguire una buona analisi del lago prima di decidere in quali zone pescare aumenterà le vostre probabilità.

Cercate poi un punto dove accamparvi, considerate possibili cambiamenti del livello del lago, la presenza di alberi o arbusti poco sicuri e, soprattutto nel periodo estivo, la presenza di zone d’ombra.

Montate quindi tutta la vostra attrezzatura continuando comunque a scrutare ed ascoltare ciò che il lago ha da dirvi.

La ricerca dello spot più dettagliata e la calata possono ora diventare i protagonisti di questo momento. Sulla base delle vostre disponibilità possiamo riconoscere tre modalità principali, andando al lancio, con un barchino oppure con l’utilizzo di un natante.


1. Dalla riva:

Qualora non abbiate a disposizione una barca o un barchino sarete costretti ad affidarvi alle vostre prime impressioni, utilizzare un marker vi permetterà di capire la profondità e la presenza di eventuali scalini o secche nella zona in cui avrete intenzione di pescare. Trascinando lentamente un piombo sul fondo (possibilmente dentato o quantomeno un “grippa”) dal punto dove calerete verso di voi potrete valutare la presenza di erbai e farvi un’idea del tipo di fondale: se sarà sassoso/ghiaioso sentirete il piombo saltellare attraverso delle vibrazioni facilmente percepibili, se incontrerete attrito o comunque un recupero più forzato probabilmente ci sarà la presenza di limo/fango o qualche erbaio.

Boiles Carpfishing Trentino dalla riva

Molto pratico ed efficacie è l’ecoscandaglio “deeper”, ossia una sorta di boccia che legata alla lenza madre potrete comodamente lanciare nel punto di vostro interesse ricevendo in tempo reale le immagini del fondale sul vostro smartphone.

Una volta scelto il terminale e l’esca più adatta consiglio (qualora non doveste lanciare a distanze piuttosto impegnative) di agganciare al vostro terminale uno stringer o un sacchetto in PVA cosicché una parte di pastura sia concentrata attorno al vostro innesco. Utilizzate poi una fionda o un cobra per pasturare la zona con delle boiles e uno spomb per cospargere il fondale di granaglie.




2. Barchino radiocomandato:

L’utilizzo di un barchino radiocomandato vi faciliterà sicuramente la calata permettendovi di raggiungere distanze e punti che al lancio risulterebbero molto complicate. La maggior parte dei barchini è dotata di ecoscandaglio integrato il quale trasmetterà le immagini su di un piccolo monitor che resterà invece a riva. Basandovi quindi sulla lettura dell’ecoscandaglio sarete in grado di trovare quello che per voi sarà un “hot spot”.

Un altro vantaggio di questi barchini è la possibilità di caricarvici, oltre al terminale, uno o due kg circa (a seconda del modello) di pastura che verrà poi scaricata assieme al vostro innesco.


3. Calata da natante

Calata da natante carpfishing trentino

Un’imbarcazione è sicuramente l’opzione più pratica ed efficacie per eseguire al meglio la vostra ricerca e calata, andare fisicamente sopra al punto prescelto vi permetterà di diventare tutt’uno con il lago. A bordo di un natante potrete utilizzare diversi strumenti e tecniche per meglio capire cosa c’è sotto di voi. L’ecoscandaglio vi mostrerà la conformità del fondale indicandovi la presenza di qualsiasi dislivello e/o presenza di oggetti, attraverso una buona lettura dello strumento potrete poi capire se il fondale risulta essere duro o molle (solitamente un fondale ghiaioso viene marcato da una linea rossa); Il batiscopio, utilizzabile in acqua limpida e non troppo fonda vi consentirà di vedere il fondale e tutti i suoi dettagli direttamente con i vostri occhi; nel caso in cui la profondità superasse il limite visivo del batiscopio potrete utilizzare una telecamera subacquea che una volta calata sul fondo svolgerà la funzione dei vostri occhi. Questo strumento non è a mio parere un sostituto dell’ecoscandaglio poiché non vi consentirà una corretta lettura di scalini e secche eventualmente presenti in quanto dotata di un piccolo raggio visivo, sarà però utile nella ricerca di alimento naturale ed eventuali buchi all’interno degli erbai (punto in cui le carpe amano dirigersi per alimentarsi).

Alla fine di tutto ciò sarete quasi pronti per calare il vostro innesco, consiglio in primis di depositare un marker nel punto scelto per la calata (spesso le onde e le correnti tenderanno a spostarvi, il marker vi consentirà di avere un punto di riferimento preciso), utilizzate la canna con il solo piombo per effettuare un po' di “plumbing”, facendo rimbalzare il piombo sul fondale avrete la certezza della sua costituzione, se sarà sassoso sentirete dei forti colpi in canna nel momento in cui sbatterà sul fono e non riscontrerete resistenza nel risollevarlo, qualora invece il fondale sia fangoso sentirete il piombo adagiarsi lentamente sul fondo dando inoltre forte resistenza nel suo sollevamento.

A questo punto siete pronti per calare, agganciate il terminale, depositatelo delicatamente sul fondo e spostatelo leggermente di pochi centimetri per distenderlo al meglio, pasturate, recuperate il marker e dirigetevi verso riva cercando di mantenere una traiettoria il più lineare possibile.

Se la vostra calata sarà a lunghe distanze consiglio di posizionare un tendifilo dopo i primi 30mt dal piombo e un successivo nel sotto riva così da favorire l’adagiamento sul fondo di tutto il vostro filo.


Ripresa aerea di un pescatore sul gommone

Conclusioni:

Tutto quello su cui è necessario concentrarsi per eseguire una buona ricerca ed una buona calata è stato riportato sopra, resta comunque migliore di ogni altro consiglio l’esperienza personale di ognuno di voi. Concludo quindi dicendo che la pratica e gli errori saranno ciò che meglio vi insegnerà, fate tutto ciò prendendovi il vostro tempo e prestando la massima attenzione a tutto il contesto, in questo tipo di pesca la fretta è il vostro nemico, pazienta e determinazione saranno i vostri alleati.


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